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Nel 1924 viene acquistato il primo vigneto. Dal 2008 la tenuta di 9 ettari in biodinamica certificata è diretta dal proprietario ed enologo Hartmut Aubell.
"Nulla viene aggiunto (o tolto) ai nostri vini. Se un vino non converte la gradazione zuccherina al 100%, ci fa piacere perché è l'espressione della personalità e dell'artigianato..."
Nell'estate del 1924, il consigliere imperiale Ludwig Krempl, sorprese suo figlio Gustav con le parole: "Scendi fino alla Strada del Vino della Stiria meridionale, lì ho comprato un vigneto, il Rebenhof" da allora di proprietà di famiglia.
Nel 2008 la tenuta è passata sotto la gestione diretta del proprietario ed enologo Hartmut Aubell, il quale decide di ristrutturarla ed ampliarla.
Dal settembre 2013 iniziano la fase di conversione in agricoltura biodinamica che dura tre anni, nel 2016 ricevono la certificazione DEMETER.
"Un cambiamento che è scontato e necessario per noi agricoltori, poiché la nostra terra è la nostra base indispensabile."
La tenuta si estende su 9 ettari, sia su pendii estremi che su terrazze.
I vitigni coltivati sono: Sauvignon blanc, Chardonnay, Gelber Muskateller, Weißburgunder e Welschriesling.
Il sottosuolo dei vigneti è costituito da rocce che si sono formate da 15 a 17 milioni di anni fa. Nel sud dell'area presso il "Witscheiner Herrenberg" ci sono sabbie e ghiaia. Al di sopra di questi, si sono formate sequenze alternate di sabbia e limo. Nella zona più settentrionale al "Ratscher Nussberg" si trova il limo marnoso, un materiale a grana molto fine e calcareo. Questa roccia grigia, se non alterata, è colloquialmente nota come "Opok".
In cantina si utilizzano sia serbatoi in acciaio inossidabile che in legno di rovere austriaco. Le botti vanno dai 100 ai 500 litri e viene fatta una distinzione anche sullo spessore delle doghe.
Tutti i vini vengono fatti a grappo intero con tempi di macerazione che variano dai due giorni fino a un anno.
"Nulla viene aggiunto (o tolto) ai nostri vini. Non usiamo enzimi, lieviti selezionati, zucchero, esaltatori di sapidità o altri conservanti/additivi artificiali. Se uno dei nostri vini non utilizza il 100% del contenuto di zucchero, ci fa piacere perché è l'espressione della personalità e dell'artigianato..."