FILTRI
La scoperta dell'Etna, la sua zonazione alla ricerca dell'identità territoriale per produrre vini tra i più grandi al mondo
NazioneItalia
RegioneSicilia (Etna, vallata Nord)
Inizio Attività2001
DenominazioniIGT Terre Siciliane
Ettari vitati25
Età delle vigne10-100 anni
Agricoltura praticataNo concimazione, no diserbo, no trattamenti, biodiversità, zolfo-rame qb.
VitigniNerello Mascalese, Nerello
Cappuccio, Carricante, Grecanico dorato
Produzione annua130.000 bottiglie
Frank Cornelissen è sempre stato un grande appassionato di vino, la sua curiosità lo ha portato in Georgia, a ripercorrere le origini del vino, e poi ancora in Spagna e in Portogallo. La sua passione lo ha condotto alla ricerca del "luogo perfetto" dove iniziare a mettersi in gioco in prima persona come produttore.
Nel 2000 ha trovato quello che stava cercando sulle pendici dell'Etna.
Rimane affascinato dal territorio, dal terreno, da un vitigno: il Nerello Mascalese.
La tradizione locale vedeva gli altri produttori limitarsi alla cura delle vigne e alla vinificazione, per ottenere un vino da taglio destinato a finire chissà dove. Quasi nessuno imbottigliava il proprio vino.
Frank, al contrario, percepisce le grandi potenzialità del terroir, si stabilisce a Solicchiata (CT) e nel 2001 esce con la prima produzione.
L'azienda oggi copre una superficie di circa 23 ettari vitati. Le vigne si estendono su terrazzamenti tra i 650 e i 980 metri sul livello del mare, tutto allevato ad alberello. In mezzo alle vigne alberi da frutto ed erbe spontanee. Frank non ama definire la propria agricoltura incasellandola in termini come "biologico" o "biodinamico". Cerca di ascoltare e comprendere i cicli della Natura per assecondarne l'andamento, adattandosi ad essa e senza intervenire per piegarla al volere dell'Uomo.
Grazie alla compresenza di viti alberi da frutto, ulivi, ortaggi, a cui si aggiunge il prezioso contributo delle api, ha ottenuto un ecosistema complesso e quasi autosufficiente. La nuova porzione di vigneto impiantata tra i 2003 e il 2004 è addirittura a piede franco, e deriva da sarmenti di vite pre-fillossera della sua vigna più pregiata.
I terreni non vengono sarchiati, né tantomeno concimati. A parte qualche rarissima occasione non vengono effettuati trattamenti di alcun genere. Quando proprio non rimane alternativa alla totale perdita della produzione viene utilizzato il classico preparato zolfo-ramato nelle minime dosi possibili.
Le rese sono bassissime, circa 300 grammi per pianta, e le vendemmie sono generalmente tardive (tra metà ottobre e metà novembre) per ottenere la massima maturazione delle uve senza però arrivare alla surmaturazione.
Negli ultimi venti anni l'approccio dell'azienda sia in vigna che in cantina è molto mutato. La passione e la voglia di continuare a migliorarsi di Frank unito allo studio di nuovi metodi e tecniche di allevamento e vinificazione ha fatto si che l'attività dell'azienda fosse in evoluzione costante.
Si è partiti dalla fermentazione delle uve in giare di terracotta da 150 a 400 litri interrate nella pietra lavica macinata e si è passati all'utilizzo di contenitori in vetroresina, quindi più neutri, per far si che i vini non assorbano alcun tipo di sapore esterno.
I vini pronti per l’imbottigliamento vengono spostati in contenitori di vetroresina più grandi per la decantazione mentre i vini destinati all'invecchiamento, o per i livelli di tannino più alti o per la struttura più complessa, sono messi in contenitori più piccoli di non più di 2.500 litri sempre di vetroresina, o in anfore di terracotta vetrificate sotterrate fino al collo in cantina in roccia vulcanica.