Pulizia e tensione nell'interpretazione dello stile dello Jura. Pochissime bottiglie di alto spessore. Tre ettari in biologico di Savagnin, Chardonnay, Pinot Noir, Trousseau e Poulsard, vigneti parcellizzati in tre cru.
A Saint-Lothain, minuscolo paesino dello Jura, Didier Grappe conduce la sua azienda vitivinicola, disposta su di una superficie totale di appena 3.8 ettari. Le vigne, appartenenti alla denominazione AOC Côtes du Jura, sono suddivise in 3.3 ettari allevati a Savagnin e Chardonnay e ad un restante mezzo ettaro dedicato a Pinot Noir, Trousseau e Poulsard.
I vigneti sono a loro volta distinti in tre parcelle, ognuna delle quali con caratteristiche peculiari. Champs Rouge ha un suolo composto da marne rosse e grigie. En Novelin è il cru più pregiato, esposto a sud e contraddistinto dalla presenza di marne grigie, particolarmente favorevoli per le vigne di Chardonnay. Longefin è la porzione di vigne esposte più a nord, che tuttavia gode di un assolazione costante.
Didier si forma alla scuola enologica di Beaune (Borgogna), e appena dopo aver conseguito il diploma sposa la viticoltura “naturale” e sostenibile.
Nel 2007 ottiene la certificazione biologica Ecocert. Non utilizza infatti alcun prodotto chimico in vigna, e ricerca un equilibrio anche grazie alla fauna locale ed al suo contributo per un ecosistema vitale ed armonico.
Gli unici trattamenti vengono praticati utilizzando la classica poltiglia bordolese, zolfo e preparati a base di fermentazioni vegetali.
Le rese sono molto basse, nell'ordine dei 35 ettolitri per ettaro. In questo modo Didier può mantenere il naturale controllo fitosanitario delle vigne e portare le uve alla piena maturazione ed al massimo della qualità.
In cantina non vengono utilizzati lieviti selezionati, non vengono effettuate filtrazioni né chiarificazioni o tanto meno correzioni dell'acidità. L'utilizzo di solfiti è assente o comunque ridotto al minimo, mai più di 20 mg/litro.
I vini di Didier Grappe sono rappresentanti dell'autentico “gusto dello Jura”, espressione intima e fine di un terroir ancora poco conosciuto in grado di regalare esperienze ed emozioni di rara intensità.