“Vite ad Ovest paradigma di vite che crescono nell’estremo lembo di una terra: la Sicilia. Vite intrecciate con le radici dei vigneti, che rigogliosi guardano oltre, verso l’orizzonte.”
Nel 2013 Vincenzo Angileri decide di unire i propri vigneti secolari a quelli dello zio, ottenendo una superficie vitata complessiva di poco più di 5 ettari frammentati in 6 parcelle. Sostenuto dalla moglie Giusi che lo aiuta e sostiene ha ripreso il lavoro secolare che la famiglia conduceva fino ai primi anni 80.
Qui i terreni sono prevalentemente argillosi e di medio impasto. La forma di allevamento praticata è quasi esclusivamente ad alberello, con rese per ettaro molto basse ed alta densità.
In vigna non viene praticato alcun trattamento di sintesi, e ci si limita al solo utilizzo dello zolfo e, sporadicamente, del rame.
Le uve di Grillo, Catarratto, Nerello Mascalese e Nero d'Avola vengono raccolte a mano in cassette da 18 kg, e conferite in cantina dove vengono sottoposte a pigiadiraspatura.La macerazione sulle bucce dura dai dieci ai quindici giorni per le uve a bacca bianca e dai quindici ai trenta giorni per le uve a bacca nera, prima di passare alla pressatura tramite il tradizionale torchio idraulico.
Le fermentazioni avvengono spontaneamente in piccoli tini di acciaio inox grazi ai soli lieviti indigeni, dopodiché il vino viene trasferito in botti piccole e tini d'acciaio nel caso dei bianchi ed in botti gradi per i rossi, fino al naturale svolgimento della fermentazione malolattica.
Segue una maturazione sulle fecce nobili per almeno un anno fino all'imbottigliamento. Non vengono effettuate filtrazioni né chiarifiche.
La scelta in cantina è quella di lavorare prevalentemente sugli uvaggi, ottenendo vini ricchi di sfaccettature: marini, sapidi, di grande freschezza, espressioni del territorio e testimoni di ogni singola annata.