Melon a Queue Rouge, fermentazione spontanea. Affinamento in legni piccoli per 12 mesi.
Biologico non certificato.
Sentori chiave: Zagara, cedro e iodio
Nazione | Francia |
Regione | Jura |
Genere | Vino |
Tipologia | Bianco |
Vitigno | Chardonnay |
Annata | 2022 |
Grado Alcolico | 13,5% |
Formato bottiglia | 0,75 l |
Box content | 6 |
La volpe di Bornard sotto un'altra veste.
Un progetto di collaborazione tra Philippe Bornard e Albert Ponnelle che insieme danno vita a due grandi vini in Jura.
Naso: ricco, floreale, salmastro, citrico e tostato
Bocca: minerale, salino, profondo, complesso, agrumato e vegetale
Vista: Giallo dorato
Ci troviamo a Pupillin, nel cuore del Nord dello Jura e poco più a Sud di Arbois, dove i terreni sono sempre molto ricchi di rocce calcaree, marne grigie, blu e rosse, elementi che donano ai vini il classico timbro “giurassico” che si contraddistingue pe l’austera verticalità, la trama elettrica ed una lunghezza sapido-sulfurea unica nel suo genere.
Il clima si caratterizza per inverni estremamente freddi ed estati piuttosto calde, in cui le produzioni non sono mai estremamente abbondanti ma piuttosto limitate e centellinate, permettendo solo ai produttori più piccoli ed artigianali di lavorare queste terre isolate.
Qui Philippe Bornard, nel 2018 grazie alla collaborazione del produttore borgognotto Albert Ponnelle, dopo più di vent’anni di esperienza e dopo essere diventato e riconosciuto dall’intero mondo vitivinicolo come uno dei produttori più importanti ed influenti dello Jura, avvia un progetto parallelo al suo vecchio Domaine, oggi condotto dal figlio Tony.
Un produttore iconico che ha saputo da sempre interpretare i vitigni, lo spirito e i territori giurassici, esprimendo dapprima uno spirito libero, anarchico, teso, vibrante, elettrico e schietto, e oggi un animo più preciso, composto e pulito, pur mantenendo nell’espressione dei vini l’anima straordinariamente territoriale, minerale e dinamica.
Stilisticamente i vini mettono in mostra grande tensione, sapidità e mineralità, dove ad accompagnare le durezze vi è sempre un frutto ricco, generoso, pulito e con sensazioni citrico-sulfuree meno impattanti rispetto al passato.
Il Viandris è un Melon a Queue Rouge, vecchio e autoctono clone di Chardonnay, quasi scomparso e radicato in pochi e sparuti vigneti nello Jura, proveniente da vigne situate nell’omonimo appezzamento in Pupillin su suoli prevalentemente marnosi.
Vino ricco, espressivo e complesso, in grado di esprimere al meglio le caratteristiche del Melon di queste zone, dove in entrata appare ampio e rotondo ma che in allungo esprime note di pompelmo, di salsedine, di fiori bianchi ed echi balsamici e in cui la chiusura ricorda quasi soia ed erbe officinali.