Timorasso, fermentazione spontanea, 18 mesi in vasche di cemento.
Sentori chiave: pera, miele e fieno.
Nazione | Italia |
Regione | Piemonte |
Genere | Vino |
Tipologia | Bianco |
Vitigno | Timorasso |
Annata | 2018 |
Età delle Vigne | 10-20 anni |
Fermentazione | Fermentazione Spontanea |
Lieviti | Indigeni |
Filtrazione | Non Filtrato |
Affinamento - Contenitori | 18 mesi in vasche di cemento |
Grado Alcolico | 14,5% |
Formato bottiglia | 0,75 l |
Box content | 6 |
Tappo | Sughero |
Disponibilità | Raro - disponibilità limitata |
L'Azienda fu fondata nel 1860 da Bartolomeo Boveri a cui è succeduto il figlio Renato che è considerato il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi e vanta 88 vendemmie.
Naso: fruttato, con sfumature dolci, vegetali e mielate
Bocca: sorso minerale, fruttato, fresco e con richiami di idrocarburo
Vista: Giallo dorato
Ci troviamo a Monleale, celebre sottozona dei Colli Tortonesi, zona che si fa culla da sempre dei più iconici e storici produttori di Barbera e soprattutto di Timorasso, vitigno che è passato dall’essere quasi perduto a metà del ‘900 a diventare oggi uno dei vini più importanti nel panorama vitivinicolo italiano.
Qui i terreni sono tipicamente calcarei e limosi, elementi in grado di conferire ai vini elevata sapidità, tensione e mineralità; allo stesso tempo il clima consente di raggiungere sempre piena maturità conferendo grande volume e generosità.
In questo contesto la cantina nasce nel lontano 1860, dove Renato Boveri, dopo suo padre Bartolomeo, crede nella zona e produce Timorasso (oltre a Barbera e Cortese) per 86 vendemmie, diventando di fatto uno dei padri e fondatori di questa nobile e longeva uva, lasciandoci nel 2022 all’età di 102 anni.
Lo stesso Walter Massa, nipote di Renato, impara e muove i primi passi nelle centenarie vigne di Monleale dello zio: “è stato lui che mi ha dato la forza di credere nel Timorasso”.
Il Derthona è un Timorasso proveniente da vigne giovani di circa 20 anni situate a Monleale.
Un vino preciso, pulito e elegante, capace di incarnare appieno l’anima e il carattere dei Colli Tortonesi, dove il naso risulta ricco, fruttato, vegetale e con lontani ricordi di idrocarburi, senza mai divenire estremamente alcolico e grasso.
Il sorso è invece minerale, sapido, fresco ma allo stesso tempo generoso, rotondo e morbido.